martedì 19 maggio 2009

PROGETTO PER RICAVARE ENERGIA DAI PASSI DELLE PERSONE ALL’USCITA DELLE METROPOLITANE

Quando in casa abbiamo bisogno di energia andiamo in cerca di una presa di corrente.
Mentre stiamo seduti e leggiamo produciamo energia. Ogni passo che muoviamo produciamo energia, persino i fastidiosi rumori che arrivano dalla strada e fanno vibrare i vetri sono carichi di energia. Il problema, che per il momento ci obbliga a infilare la spina nella presa, è che tutta questa energia si disperde, non c'è modo di metterla insieme e sfruttarla. Presto però le cose potrebbero cambiare. Il primo prototipo di una piccola centrale elettrica è atteso infatti entro la fine dell'anno cioè la corrente prodotta dal camminare dei passeggeri della metropolitana.
Incaricato di sviluppare il progetto, che come molte altre innovazioni tecnologiche nasce inizialmente da una necessità militare è un ingegnere, Jim Gilbert. L’ingegnere intervistato afferma:”– mi è stato chiesto di mettere a punto un generatore di corrente alimentato dai colpi dei talloni all'interno degli anfibi dei soldati in marcia. L'energia prodotta avrebbe permesso di risparmiare la fatica di doversi portare dietro pesanti batterie. Riuscire a proteggere il congegno dallo sporcarsi o bagnarsi si è rivelato però molto complicato".

L'idea è quella di dotare il pavimento di alcune stazioni della metropolitana particolarmente affollate di generatori a pressione idraulica in grado di "catturare" i watt prodotti da ogni passo. Sfruttare il frenetico viavai dei pendolari, i "commuters", sarebbe però solo il primo passo lungo una strada che potrebbe riservare grandi opportunità. Nei progetti futuri della "Facility architects", che dovrà comunque testare a lungo il prototipo, c'è anche la realizzazione di micorgeneratori in grado di usare le vibrazioni dei treni o delle automobili di passaggio per dare corrente all'illuminazione pubblica.
Per il momento non si tratterebbe di sostituire la normale alimentazione, ma di rendere possibile l'installazione di nuovi lampioni lì dove ora i costi per trasportare la rete tradizionale lo impediscono. "La speranza è che un giorno fare un passo lungo il corridoio di una metropolitana corrisponda a fare un passo verso la salvezza del Pianeta".

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